venerdì 31 gennaio 2014

Al cinema THE PERVERT'S GUIDE TO IDEOLOGY


Sei anni dopo "The pervert's Guide to Cinema", torna nelle sale il bizzarro filosofo sloveno con le sue improbabili ma per certi versi realistiche visioni sull'arte cinematografica. Se siete curiosi di assistere alle sue analisi su arte, ideologie e capitalismo, non perdetevi questo "THE PERVERT'S GUIDE TO IDEOLOGY", sempre diretto da Sophie Fiennes, al cinema dal 30 gennaio. Ecco il trailer.

giovedì 30 gennaio 2014

IRASEMA DILIAN


Pur non essendo italiana, possiamo annoverare tra le nostre più interessanti dive    IRASEMA DILIAN.
Nata a Rio De Janeiro nel 1924 da padre polacco, si trasferisce giovanissima a Roma per seguire il genitore di professione diplomatico. Si iscrive quindicenne al Centro Sperimentale di Cinematografia e, ottenuto il diploma, debutta nel 1940 in un piccolo ruolo nel film "Ecco la felicità" di Marcel L'Herbier. Notata da Vittorio De Sica, il regista la vuole nel film "Maddalena zero in condotta" (1940) nel ruolo della studentessa "privatista". Questo ruolo a lei congeniale le suscita grande simpatia ed interesse da parte di critica e pubblico. Viene addirittura nominata la "privatista" del cinema italiano, grazie anche ai tre ruoli successivi, la poetessa svampita di "Teresa Venerdì" (1941) sempre di De Sica, la romantica studentessa di "Ore 9: lezione di chimica" (1941) di Mario Mattoli e l'aspirante ballerina "Violette nei capelli" (1942) di Carlo Ludovico Bragaglia. Sempre nel 1942 consacra il suo talento con le commedie "La principessa del sogno" e "I sette peccati", e ci regala un ottima interpretazione drammatica in "Malombra" di Mario Soldati. Sorprendente anche l'interpretazione nel 1943 nella commedia musicale "Fuga a due voci" in cui recita accanto al tenore Gino Bechi. Con gli eventi bellici si allontana dal cinema per debuttare in teatro. Nel 1945 viene chiamata in Spagna come protagonista della produzione spagnolo-portoghese "Cero en conducta", rivisitazione musicale di "Maddalena zero in condotta", cui seguono l'anno successivo i film "Tragico inganno" e "Cuand llegue la noche", che le procurano grande notorietà sia nella penisola iberica che nell'America Latina. Torna in Italia dove è richiamata a lavorare in importanti pellicole, tra le quali ricordiamo "Aquila nera" (1946) di Riccardo Freda, "La figlia del capitano" (1947) di Mario Camerini,  "Il corriere del re" (1948) di Gennaro Righelli , "Il vedovo allegro" (1949) di Mario Mattoli e l'internazionale "Donne senza nome" (1950) di Géza van Radvànji. Quest'ultimo film fa crescere la sua popolarità in Spagna e America Latina, tanto da spingerla a lasciare il cinema italiano nello stesso anno per trasferirsi in questi paesi assieme al marito sceneggiatore Arduino Maiuri. I film girati all'estero nei primi anni '50 sono tutti successi e mettono in luce la sua maturata capacità artistica. Tra questi ricordiamo "Muchacas de huniforme" (1950), "Angelica" (1951), "Paraiso robato" (1951), "La mujer que tu quires" (1952) e "Un minudo de bontad" (1953). Nel 1954 avviene l'incontro con Luis Bunuel che la vuole a tutti costi protagonista di "Cime tempestose". Altro grandissimo successo e che ancora oggi vien considerato una delle migliori versioni cinematografiche del romanzo di Emily Bronte. La Dilian continua anche negli anni successivi a lavorare in importanti pellicole, come "Pablo y Carolina" (1955), "Serenata messicana" (1955), "Y si ella volviera" (1956), "La estella del rey" (1957) dove è diretta da suo marito, "Fruto prohibido" (1958) e "La muralla" (1959) dello spagnolo Luis Mingarro e che resta una delle sue migliori prove. Dopo questo film, però, decide di abbandonare il cinema e nel 1960 torna in Italia, dove il marito viene chiamato a lavorare a diverse sceneggiature. Nonostante le numerose proposte ricevute, sia italiane che internazionali, la Dilian preferisce occuparsi dei suoi due figli e stare lontana dai riflettori. Trascorre la sua vita con la famiglia a Ceprano, in provincia di Frosinone, dove muore nel 1996 all'età di 74 anni.

Irasema Dilian nel ruolo della "privatista" in "Maddalena zero in condotta" (1940)

mercoledì 29 gennaio 2014

TWO TICKETS TO BROADWAY (1951)


Ann Miller, Gloria DeHaven, Janet Leigh e Barbara Lawrence in una scena del film TWO TICKETS TO BROADWAY (1951) di James V. Kern.

domenica 26 gennaio 2014

LA CAVA vs PACIFICO&AYANE

"...menomale che ridi ancora... menomale che ci sei con me ogni ora che va veloce... sei tu la cosa che resta... l'unica cosa che resta..."


Gregory La Cava "L'impareggiabile Godfrey" VS Pacifico & Malika Ayane "L'unica cosa che resta"

lunedì 13 gennaio 2014

Un saluto ad ARNOLDO FOA'


Un ricordo del grande attore ARNOLDO FOA', appena scomparso all'età di 98 anni, che ci ha regalato per oltre mezzo secolo grande interpretazioni teatrali, televisive, radiofoniche e cinematografiche, spesso diretto da grandi maestri come Visconti, Ronconi, Blasetti, Welles, Strehler, Vacis, Damiani, Montaldo, Sciarra e Majano.

sabato 11 gennaio 2014

Addio a LORELLA DE LUCA


Ci ha lasciato all'età di 73 anni, dopo una lunga malattia, l'attrice LORELLA DE LUCA.
Nata a Firenze nel 1940, debutta al cinema quindicenne nel 1955 ne "Il bidone", diretta da Federico Fellini. 
Decisa a intraprendere questa carriera, si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia l'anno seguente, mentre è nuovamente al cinema col film che le darà il successo, "Poveri ma belli", dove è diretta da Dino Risi. Recita anche nei due sequel della pellicola, "Belle ma povere" (1957) e "Poveri milionari" (1959), diretta dalla stesso regista e in cui fa nuovamente coppia con Alessandra Panaro, e con la quale sarà una delle due cognatine nel celebre programma musicale "Il musichiere" (1958). Al cinema continua in quegli anni con fortunate commedie, tra le quali ricordiamo "Sette canzoni per sette sorelle" (1957) di Marino Girolami, "Il medico e lo stregone" (1957) e "Padri e figli" (1957) entrambi di Mario Monicelli, "Domenica è sempre domenica" (1958) di Camillo Mastrocinque, "Racconti d'estate" (1958) di Gianni Franciolini, "Tuppe tuppe Marescià" (1958) di Carlo Ludovico Bragaglia, "Primo amore" (1959) di Mario Camerini, "Ciao ciao bambina" (1959) di Sergio Grieco e "Caccia al marito (1960)" diretta nuovamente da Girolami. 
Dagli anni '60 è spesso protagonista di spaghetti western, molti dei quali in coppia con Giuliano Gemma, e tutti diretti da Duccio Tessari, che diverrà poi suo marito e dal quale avrà due figlie (Fiorenza oggi è una popolare attrice). Tra i film di quegli anni "Una pistola per Ringo" (1965), "Il ritorno di Ringo" (1965),  "Kiss Kiss Bang Bang" (1966) e "Per amore... per magia" (1967). 
Negli anni '70 inizia a diradare la sue apparizioni per dedicarsi alla famiglia, pur continuando a lavorare col marito recitando in alcune pellicole d'azione e mistery, come "Una farfalla dalle ali insanguinate" (1971), "Uomini duri" (1974) e L'alba dei falsi dei" (1978), nonchè lavorando dietro le quinte come assistente alla regia in "La morte risale a ieri sera" (1970), "Forza G" (1972), "Un centesimo di secondo" (1981) e successivamente in "C'era un castello con 40 cani" (1990). 
Nel 1984 è tornata in tv fra i protagonisti dello sceneggiato "Nata d'amore", mentre nel 1993 ci ha regalato il suo ultimo ruolo al cinema in "Bonus Malus" diretta da Vito Zagarrio. Negli ultimi anni è apparsa in alcune interviste e documentari celebrativi. 

sabato 4 gennaio 2014

CLASSIC HOLLYWOOD WINTER


Una video-tributo di scene "invernali" tratte da alcuni vecchi successi del cinema classico hollywoodiano, sulle note di "Every Time It Snows".

venerdì 3 gennaio 2014

NINOTCHKA torna nelle sale


Il celebre film "NINOTCHKA", diretto da Ernst Lubitsch e interpretato da Greta Garbo e Melvyn Douglas, torna nelle sale in versione restaurata il 6 gennaio. Un'occasione per (ri)vedere la divina nel ruolo di una severa commissaria politica russa che, inviata a Parigi per richiamare all'ordine tre suoi colleghi che si sono dati alla pazza gioia parigina, finirà per esserne anche lei in qualche modo contagiata... Il film, uno dei tanti capolavori di Lubitsch, mescola con sapiente leggerezza spionaggio, politica e romanticismo, regalandoci una Greta Garbo nel ruolo più brillante della sua carriera e delle splendide battute rimaste nel firmamento del cinema, grazie alla collaborazione alla sceneggiatura di Billy Wilder. Ecco un assaggio della pellicola.

Ricordando GINO CERVI

40 anni fa, il 3 gennaio 1974, se ne andava uno dei più grandi attori italiani, GINO CERVI.


Nato a Bologna nel 1901, dopo gli studi filodrammatici, debutta in palcoscenico nel 1924 e l'anno successivo viene scelto da Luigi Pirandello per "Sei personaggi in cerca d'autore" del Teatro d'arte di Roma. Da qui una lunghissima carriera teatrale che lo porterà sino al grande schermo. Al cinema attraversa più stagioni, dai telefoni bianchi al neorealismo rosa sino alle brillanti commedie anni '50 e '60. Tra i suoi maggiori successi ricordiamo "I due sergenti" (1936), "Ettore Fieramosca" (1938), "Un'avventura di Salvator Rosa" (1940), "La corona di ferro" (1940), "I promessi sposi" (1941), "Quattro passi tra le nuvole" (1942), "Gente dell'aria" (1942), "Le miserie del signor Travet" (1945), "Aquila nera" (1946), "Fabiola" (1949), la saga di "Don Camillo" (1960-65), "La signora senza camelie" (1952), "Il cardinale Lambertini" (1954), "Il coraggio" (1955), "Amore e chiacchiere" (1957) e "Anni ruggenti" (1962).


Molto attivo  in radio e nel doppiaggio, ha avuto anche una riconferma di plausi da critica e pubblico con la televisione. Lo ricordiamo soprattutto nella celebre serie poliziesca "Le inchieste del Commissario Maigret" (1964-72), nonchè in fortunati caroselli. 


Sposato con l'attrice Ninì Gordini, dal loro matrimonio è nato Tonino, in seguito regista e padre della celebre attrice Valentina.

La TV compie 60 anni


60 anni fa, alle ore 11 del 3 gennaio 1954, Fulvia Colombo annunciava l'avvio ufficiale delle trasmissioni televisive Rai. Ne sono passati di avvenimenti televisivi da quella data, una domenica con un primo palinsesto televisivo scarno ma esauriente che, dopo la cerimonia di inaugurazione in diretta, prevedeva il programma "Arrivi e partenze" con Mike Bongiorno, il film di Mario Soldati "Le miserie del signor Travet" (1945), un cortometraggio, della musica leggera, arte, prosa, un telegiornale per poi concludere con "La domenica sportiva".