martedì 4 marzo 2014

Oscar a LA GRANDE BELLEZZA


LA GRANDE BELLEZZA è un film che fa davvero riflettere... riflettere per come possa aver vinto l'Oscar. Un film sulla solitudine? sull'estetica? sull'arte? sulla superficialità? Elementi che non ci hanno provocato alcuna emozione, forse perchè rappresentati dal punto di vista stilistico in maniera fredda e frammentaria. Un quadro troppo forzato, ingombrante e visionario con una narrazione troppo distaccata e noiosa. Eppure riusciamo a salvare qualche scena anche se buttata lì per caso, alcune musiche (quelle originali) e buona parte del cast che ha comunque dato una prova dignitosa. Discorso a parte per Toni Servillo, un tempo innalzato grazie a "Le conseguenze dell'amore" o "Il divo", ma poi sempre monotono, monoespressivo e uguale a se stesso in ogni pellicola. Ma il film ha un grande sottofondo comico, Sorrentino che si crede un nuovo Fellini. Ci viene da pensare ai bei tempi, a quando, oltre al maestro riminese, i nomi italiani che raggiungevano (o quasi) la statuetta si chiamavano De Sica, Pontecorvo, Rosi, Brusati, Monicelli, Scola, Cortese o Volonté. La grande tristezza.

Nessun commento:

Posta un commento