mercoledì 19 febbraio 2014

SANREMO 2014: prima serata



Si è aperta la nuova edizione del Festival di Sanremo... e non nel migliore dei modi. Il sipario non funzionante e l'interruzione da parte di due lavoratori per esporre le proprie condizioni lavorative hanno ritardato la partenza della kermesse, un effetto non del tutto di disturbo poichè in linea con l'attuale situazione italiana, una sorta di specchio reale che poteva sembrare quasi da copione. Una prima serata un po' lontana dai fasti dello scorso anno. Fazio e Littizzetto mantengono perfetta la loro complicità e mantengono viva l'attenzione del pubblico, ma il ritmo di alcuni passaggi è apparso senza la verve che ricordavamo. Se sono stati malinconici e ben apprezzati i momenti celebrativi come quello d'apertura su De Andrè, l'esibizione di Cat Stevens, la presenza di Tito Stagno e l'omaggio a Raffaella Carrà (che ha ridato vitalità alla serata), ci sono stati troppi dilungamenti, e non mi riferisco alla presenza così tanto contestata di Laetitia Casta, protagonista invece di un momento celebrativo dell'avanspettacolo di cui è figlio lo show italiano. Sarebbe forse stato più valorizzato se incastrato tra le esibizioni dei cantanti, le cui canzoni devono rimanere protagoniste della manifestazione. Ma veniamo proprio a queste. Purtroppo sentendo i primi sette big in gara, vediamo sceso il livello di qualità rispetto allo scorso anno. Le canzoni migliori (ma lontane da elevati giudizi) quelle di Frankie Hi-NRG (voto 7,5) che lascia a casa le sue provocazioni e gioca sul sicuro. Niente di nuovo nemmeno per Giusy Ferreri (voto 7), ma il suo timbro ha chiuso dignitosamente la serata. Non rischiano nemmeno i Perturbazione (voto 6,5) che hanno però dalla loro parte una certa orecchiabilità delle melodie. La collaborazione definita originale tra Raphael Gualazzi e The Bloody Beetrootst (voto 6) doveva capovolgere il festival e invece è rimasta tra le righe. Scarse le canzoni di Antonella Ruggero (voto 5) con la solita romanza (anche se dal timbro formidabile), di Arisa (voto 4,5) con due pezzi facili e noiosi e di Cristiano De Andrè (voto 4) dal segno che vuol essere per forza autoriale ma che risulta fastidioso. Tutto ciò al primo ascolto. Ora è tutto nelle mani e nelle corde degli altri sette big, speriamo che stasera ci regalino pezzi dignitosi di questa fantastica kermesse...

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