venerdì 20 dicembre 2013

ROSE SCARLATTE (1940)


Nel 1936 il commediografo Aldo De Benedetti pubblica "Due dozzine di rose scarlatte". E' talmente un successo che nello stesso anno firma un adattamento teatrale per una rivista musicale che verrà replicata per anni e riadattata più volte negli anni fino ai giorni nostri. Nel 1940 l'attore Vittorio De Sica sceglie questo testo per il suo debutto da regista. Con l'aiuto tecnico di Giuseppe D'Amato e la sceneggiatura dello stesso De Benedetti, porta sullo schermo questa dozzina di rose scarlatte che sono causa di incomprensioni fra una coppia. Infatti, per errore, un ingegnere riceve una telefonata da una signora che le ordina questi fiori. Lui sta allo scherzo e con la complicità di un amico prepara il mazzo con l'aggiunta di un bigliettino con la scritta "Mistero". Ma la moglie dell'ingegnere torna a casa in anticipo e, trovando queste rose, pensano che siano per lei da parte di un ammiratore segreto. Lui sta al gioco e continua ad inviare questi mazzi di rose fino a quando la moglie decide di accettare un appuntamento misterioso con l'ammiratore. Verrà smascherata dal marito e, dopo alcune peripezie, non può che giungere il lieto fine. ROSE SCARLATTE, questo il titolo dell'adattamento cinematografico, è una pellicola che gioca costantemente sull'equivoco, con lo stampo stilistico del cinema dei "telefoni bianchi"; una commedia assai briosa e con i personaggi abilmente costruiti. Ottimo il cast, dallo stesso Vittorio De Sica a Renéè Saint-Cyr, Vivi Gioi, Rubi Dalma, Luisella Beghi e Umberto Melnati. Da ricordare anche un adattamento televisivo che è andato in onda nel 1956 con il titolo completo "Una dozzina di rose scarlatte" e interpretato da Carla Del Poggio.

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