CAROLE LOMBARD nasce a Fort Wayne nel 1908. Debutta nel 1921 quasi tredicenne nel film muto "A perfect crime" diretto dal regista Allan Dwan, amico di famiglia. In seguito confeziona piccoli ruoli in diverse pellicole, fra cui "Road to glory" (1926) di Howard Hawks, film che le permette di perfezionarsi in tecniche di recitazione fra le "bellezze al bagno" di Marc Sennett. Dopo questa esperienza e una serie di cortometraggi, lavora con Cecile B. DeMille nel film "Dinamite" (1929). Con l'avvento del sonoro, nel giro di quattro anni, è presente in una ventina di film, come "Angelo biondo" (1930), "I take this woman" (1931) con Gary Cooper, "Peccatori" (1932), "From hell to haven" (1933) e "L'inferno verde" (1933), spaziando con talento dalla commedia al drammatico, dal mistery all'avventura. Ma il successo arriva nel 1934 grazie ad Howard Hawks che, ricordando la sua ironia nel film muto in cui l'aveva diretta, la vuole protagonista del film "Ventesimo secolo". In questa pellicola, grande successo di critica e botteghino, spiccano la sua recitazione brillante e la sua ironia che contrastava il bellissimo ed elegante aspetto. L'anno successivo bissa il successo con il film "I milioni della manicure" di Mitchell Leisen, che la portano ad essere una delle regine della "screwball comedy". Nel 1936 seguono i film "Rumba", "Rosa d'amore" e "La bisbetica innamorata", ma soprattutto è una ricca e viziata ma adorabile ereditiera ne "L'impareggiabile Godfrey" di Gabriel La Cava, in cui divide lo schermo con l'ex marito William Powell (sono stati sposati dal 1931 al 1933). L'interpretazione le frutta una nomination agli Oscar. La Lombard fa sempre più breccia nel cuore del pubblico, girando altri film importanti per la sua carriera tra il 1937 e il 1939. Fra questi ricordiamo "Nulla sul serio", in cui è una finta malata in una velata satira sul giornalismo, "True confession", splendida commedia in cui è una piacevolissima moglie bugiarda, e "Ritorna l'amore", in cui divide piacevolmente lo schermo con James Stewart. Dopo questi film, nel 1939 convola a nozze con l'attore Clark Gable, conosciuto nel 1932 sul set del film "Nessun uomo le appartiene", anche se la loro storia inizia soltanto nel 1936. Un anno dopo il matrimonio, nel 1940, è sul set di due film: nel drammatico "Angeli della notte" di George Stevens, in cui è una struggente infermiera, e in "Non desiderare la donna d'altri" di Garson Kanin, gradevole e riflessiva commedia di "corrispondenza". Nel 1941 realizza un suo sogno artistico, quello di lavorare con Alfred Hitchcock; gira quello che è stato uno dei pochi film commedia del regista, "Mr & Mrs Smith", dove è sempre più perfetta nel coniugare ironia e romanticismo. Lo stesso anno viene diretta da Ernst Lubitsch nel film capolavoro "Vogliamo vivere", una tagliente satira sul nazismo in cui interpreta magistralmente un'attrice caparbia e ironica. Ma poco dopo le riprese, nel gennaio del 1942, di ritorno da una campagna di raccolta fondi per gli eventi bellici, il suo aereo precipita su una montagna e l'attrice perde la vita, gettando nello sconforto Clark Gable e tutto il pubblico cinematografico l'ha amata.
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