mercoledì 4 settembre 2013

DORA NELSON (1939)


Uno dei più alti esempi di cinema dei telefoni bianchi è DORA NELSON (1939), commedia di alto livello ben diretta dal grande Mario Soldati. La storia è molto lineare: un ricco industriale alle prese con l'eccentrica moglie, ex principessa russa vedova e ora attrice di cinema, capricciosa e snervante, che dopo alcune vicende scappa lasciando marito e set lavorativo. L'arrivo di una sua sosia potrebbe sistemare tutto sia nel teatro di posa che nella realtà ma non prima di altre sorprese. Anche qui, come altri film del periodo, sono accentuati gli equivoci o gli strani sviluppi narrativi che riescono a sciogliere i legnosi nodi iniziali; Soldati, assieme allo sceneggiatore Luigi Zampa, è riuscito con abilità a rendere eleganti le atmosfere della pellicola, con una particolare finezza unita ad un tocco di sottile ironia. Plauso ad Assia Noris, che ha reso così diverse le due donne protagoniste e mantiene il suo posto stabile nell'Olimpo delle attrici del periodo. Ottimo anche il cast di supporto, come Carlo Ninchi, Carlo Campanini, Miretta Mauri, Luigi Cimara e l'esordiente Massimo Girotti.

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