mercoledì 4 settembre 2013

LA MONOTEMATICA LA7



Quando Urbano Cairo annunciò il suo arrivo a La7 con inni allo smantellamento della rete, noi abbiamo tremato. Quale destino attendeva il terzo polo televisivo? Si preannunciava un taglio giornalistico che sarebbe caduto nel politico. E così fu. Analizzando il nuovo palinsesto, vediamo la giornata aprirsi con "Omnibus" (uno dei migliori programmi in circolazione e giustamente riconfermato), dove la politica è di primo piano. Si prosegue con "Coffee Break", dove c'è ancora politica, per culminare a mezzogiorno con l'allungamento de "L'aria che tira", tanta economia soprattutto a carattere politico. Il pomeriggio avrà nella prima parte un taglio politico, per fortuna arriva poi Rita dalla Chiesa, che tornerà a fare la giornalista (e speriamo libera da politici). Se si vocifera di un programma politico nel preserale, l'access è sempre dominato dalla bravissima Lilli Gruber con "Otto e mezzo", validissimo programma ma sempre di politica. Chissà se la prima serata ci farà svagare. "Piazza pulita" si occupa il lunedì di politica, cosa che fa Santoro con "Servizio pubblico" il giovedì; per fortuna arriva Paragone il mercoledi, che col suo nuovo programma "La gabbia" ci parlerà di... politica. Crozza, come sempre, farà satira politica (e lo fa benissimo, ci mancherebbe) e gli approfondimenti del tg saranno assai politici, come politica sarà la seconda o terza serata con "Omnibus notte". Giunge il dubbio se le trame di "Grey's anatomy" verranno stravolte da un doppiaggio che segue la situazione politica italiana, mentre conserviamo a questo punto la speranza, giusto per fare pendant, che la linea gialla e nera di Sottile analizzi tanti crimini ma politici.
Ma che fine ha fatto la bella La7 di questi ultimi anni? Perchè non c'è spazio per la cultura o il divertimento? Non credo sia soltanto per una questione di share, ma voglia di avere un marchio originale e unico (ma non tanto unico, visto che Rete 4 emulerà la rete con i numerosi nuovi programmi di approfondimento giornalistico), una sorta di "all politic news", che invece smorza di tono la rete.  Noi rimpiangiamo le ricette della Parodi, i documentari di "Atlantide" il pomeriggio, Geppy Cucciari, il talk della Parodi grande, i viaggi non solo gastronomici del weekend, le missioni verdi di Venuto. In mezzo a tanta politica avrebbero potuto trovare un giusto spazio un varietà, della satira più vicina ai giovani, un magazine culturale nel pomeriggio, un programma di arte la sera, interessanti serie americane in seconda serata...
Noi nel frattempo non staremo a guardare, ma solo ad aspettare l'eventuale autogol della rete di Cairo, in attesa di nuovi orizzonti editoriali.

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